Silvia Veronese

VP, Customer Success and Business Strategy – Security and Information Governance, Hewlett Packard Palo Alto, CA.

 Dopo un carriera di professore universitario negli Stati Uniti,  si sposta nella Silicon Valley dove, nel 2000,  fonda la prima start-up nel campo dell’ analisi delle reti di Internet a cui seguono altre due sempre nel campo dell’information technology e Big Data. Oggi lavora all’HP nella divisione Divisione di CyberSecurity e Data Governance, 2 Miliardi di Fatturato, 30,000 clienti in 100 paesi al mondo.

Ci puoi spiegare di cosa ti occupi in azienda?

Sono responsabile delle strategie dei prodotti di CyberSecurity all’interno di HP. Nella nostra divisione ci sono più di centinaio di prodotti che coprono tutto il campo della sicurezza digitale per applicazioni per consumatori e per il B2B a livello mondiale. Come responsabile di Customer Success il mio mandato è di aiutare i clienti a lanciare e mantenere servizi di prim'ordine e a sviluppare e implementare nuove metodologie per garantire la massima soddisfazione del cliente.

Quando eri piccola cosa sognavi di fare da grande?

La ballerina, ed in effetti ho danzato professionalmente per molti anni prima di buttarmi nel campo scientifico. Sognavo anche di diventare una bibliotecaria. Mi ricordo quando, in preparazione per gli esami di maturità, mi rifugiavo in biblioteca, in un mondo tranquillo e silenzioso, circondata solo da libri da scoprire.

Qual è stato il tuo percorso di studi? Sei sempre stata portata per le materie STEM?

Sono sempre stata attratta dalla scienza, dalla matematica in particolare. Ma quello che credo che abbia avuto un’influenza particolare, sono stati gli insegnanti degli ultimi anni di Liceo Scientifico che, con la loro attitude, hanno creduto in me ed incoraggiato a seguire questa strada. Prima ho preso una laurea in Matematica a Pavia, poi anni dopo, quando ero già negli States, un MBA in Management of Technologies, ed infine sono finita all’MIT per corsi di dottorato.

La scuola ti ha fornito un orientamento in questo senso? Ti è stato utile?

La scuola mi ha certamente aiutato. Ho cominciato a fare ricerca nel campo dei modelli matematici per simulazioni del flusso delle correnti elettriche nel cuore al terzo anno di università e questo mi ha fatto capire quali possano essere le applicazioni di una materia astratta come la matematica. Sapere che una scienza astratta possa salvare vite umane mi ha fatto apprezzare ancora di più le cose che facevo.

Quando è nata la tua scelta di lavorare nel mondo dell’informatica?

A dir la verità non so se è stata una scelta conscia o se ci sono finita a poco a poco. La mia preparazione universitaria era prevalentemente nel campo teorico. La parte informatica diventò una condizione Sine qua non per riuscire in questo campo. Quindi finii naturalmente verso la programmazione scientifica e l’informatica come mezzo per sviluppare i modelli.

La tua famiglia ti ha sostenuto nella scelta?

Certamente, e sono stata fortunata che mi hanno appoggiato nelle varie scelte di lavoro al di fuori dell’Italia anche se per loro è stato difficile che io fossi così lontana.

Hai mai incontrato difficoltà in quanto donna? Nel tuo percorso di studi o nel mondo del lavoro? Ci puoi raccontare un episodio che ti ha lasciato amareggiata? E come hai reagito?

Le difficoltà come donna ci sono, ma non sono sempre ovvie. Non saprò mai quanti candidati maschi mi sono passati davanti. A volte sono piccoli particolari, cose che sfuggono, ma sono importanti. Come donne dobbiamo sempre dimostrare le nostra capacità di più degli altri, stare attente a come parliamo e come ci comportiamo. Tuttora ci sono momenti dove mi risulta difficile mantenere una conversazione con colleghi maschi. I miei interessi sono diversi, la mia conoscenza di football, golf o macchine è limitata. In questi momenti è facile sentirsi a disagio e pensare di non essere fatta per questo ambiente. Ma passa in fretta.

Quale consiglio ti senti di dare alle ragazze che amano le materie STEM?

Follow your dreams.
Qualche giorno fa sono andata in negozio Apple. Mia figlia, studente all’università, ha chiesto al tecnico che ci aiutava quali sono i requisiti per diventare un ‘ Genius’ ( un esperto Apple che aiuta i clienti con i prodotti). “Bisogna solo avere passione, tutto il resto si impara”. Penso che questo sia, in poche parole, l’essenza, il matra per tutti noi. Non voltatevi mai indietro e guardate davanti. Se avete la passione amerete sempre il vostro lavoro. Ci sono tantissime opportunità, e se non le trovate, createne una voi stesse. Studiate il greco, il latino, ma anche Python.