Alessandra Brega

ALESSANDRA BREGA, RESPONSABILE PROCESSI PRODUTTIVI DALMINE

Alessandra Brega, 37 anni, responsabile dei processi produttivi (ingegneria industriale) per l’unità di media tensione di Dalmine (Gruppo ABB).

Ci puoi spiegare di cosa ti occupi in azienda?

Gestisco le linee di produzioni in termini di layout automazioni, manutenzione e attività di miglioramento di 3 fabbriche che si trovano all’interno del sito di Dalmine. Per il 30% del mio tempo collaboro anche con l’Advanced Manufacturing team che opera a livello globale all’interno della Business Unit.

Quando eri piccola cosa sognavi di fare da grande?

Da piccola sognavo di fare la maestra o l’hostess per le compagnie aeree!

Qual è stato il tuo percorso di studi? Sei sempre stata portata per le materie STEM?

Ho frequentato il liceo scientifico e poi mi sono iscritta ad ingegneria Meccanica con grande soddisfazione. Comunque fin dalle medie non solo sono stata sempre portata per le materie STEM ma le preferivo largamente a quelle umanistiche pur avendo ottimi voti anche in quest’ultime.

La scuola ti ha fornito un orientamento in questo senso? Ti è stato utile l’orientamento che hai ricevuto?

Al liceo ho maturato fin da subito l’idea di iscrivermi ad Ingegneria, la scelta dell’indirizzo di Meccanica è avvenuta all’ultimo anno di liceo per rispondere al mio desiderio di poter progettare e poi seguirne magari la realizzazione di progetti concreti e reali. Quindi la scuola in questo senso mi ha aiutato molto.

Quando è nata la tua scelta di lavorare nella Meccatronica?

Fin dalla mia prima esperienza lavorativa in Indesit Company come Tecnologo di processo del reparto lavorazioni meccaniche e verniciatura. Mi sono trovata da subito a mio agio e soprattutto ho trovato molta soddisfazione nel farlo. Tale esperienza è poi continuata in ABB dove ho avuto l’opportunità di perfezionarmi e seguire progetti molto interessanti.

La tua famiglia ti ha sostenuto nella scelta?

Assolutamente si.

Hai mai incontrato difficoltà in quanto donna? Nel tuo percorso di studi o nel mondo del lavoro? Ci puoi raccontare un episodio che ti ha lasciato amareggiata? E come hai reagito?

Fortunatamente non ho mai incontrato grosse difficoltà anche se per esempio all’Università non sono mancati i commenti di alcuni miei colleghi che, a fronte di un mio 30 e lode all’esame, mi dicevano che lo avevo preso perché ero una ragazza.
A questi commenti non ho mai dato peso perché sono stata sempre consapevole della serietà e dell’impegno che mettevo nello studio; anzi ci leggevo anche un po’ di invidia.
Un altro episodio mi è capitato appena laureata: stavo facendo un colloquio di lavoro per una posizione di qualità all’interno di un reparto produttivo. Avevo superato brillantemente la fase con l’HR e avevo avuto un colloquio con il responsabile del reparto. Il giorno dopo il colloquio mi hanno chiamato per darmi un feedback e mi è stato detto che anche se il colloquio era andato bene il responsabile del reparto non se la sentiva di assumere una donna per quella posizione perché aveva paura di destabilizzare il personale del reparto!
Certamente non è stato piacevole ma ho cercato di essere positiva e con il senno di poi ho avuto opportunità molto più interessanti successivamente che sono poi riuscita a cogliere.
Detto questo ho sempre avuto un rapporto molto sereno in ogni ambiente in cui mi sono trovata ad operare sia in produzione, sia con i fornitori di impianti e attrezzature e sia soprattutto con i colleghi.

Quale consiglio ti senti di dare alle ragazze che amano le materie STEM?

Di non farsi condizionare e di seguire le proprie aspirazioni anche se sembrano poco comuni e/o percorribili: di esempi di donne di successo nel mondo ce ne sono molte basti pensare a Samantha Cristoforetti per esempio.
Altra cosa che direi loro è di impegnarsi seriamente e costantemente per quello che vogliono diventare e avere sempre un atteggiamento positivo nell’affrontare le sfide che si presentano loro. So che non è sempre facile ma so anche che aiuta molto o almeno a me ha aiutato.