Anna Occhipinti

Professoressa di Ecologia presso l’Università degli Studi di Pavia, coordina il team di ricerca di Ecologia marina del Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente. L’International Maritime Organization – IMO -, l'ufficio dell'ONU che si occup

Prof.ssa Occhipinti, ci racconti cosa l’ha portata a scegliere un corso di studi STEM. Quando era piccola cosa sognava di fare da grande?

Il mare è sempre stato il mio grande amore e ho sempre sognato di fare la biologa marina e di occuparmi della salvaguardia dell’ambiente. Ricordo che verso la fine degli anni 60 Jacques Cousteau venne a Milano a tenere una conferenza al Museo della Scienza e della Tecnica e io ebbi la faccia tosta di chiedergli come si faceva a diventare una Biologa Marina. Non ricordo la risposta, ma senza dubbio fu un incontro determinante.

E’ sempre stata portata per le materie scientifiche?

Niente affatto, ho seguito il Liceo Classico, che mi ha dato una solida formazione di base. Al Liceo ho avuto una Prof. di Scienze decisamente all’avanguardia, che ha saputo appassionarmi alle materie scientifiche. Mia mamma d’altra parte era Laureata in Chimica ed anche la sua influenza è stata importante.

La scuola le ha fornito un orientamento?

Mi ha insegnato il rigore, la precisione e la determinazione che si sono rivelati ingredienti importanti per affrontare la carriera scientifica.

Abbiamo letto che ha realizzato questo documentario, un traguardo importante. Ha altri progetti per il futuro, forse un sogno nel cassetto?

Il documentario è stato realizzato grazie soprattutto alla collaborazione dei giovani ricercatori con i quali condivido le stesse passioni e che continuamente mi stimolano a mettere a frutto le relazioni costruite in tanti anni di frequentazione della comunità internazionale dei biologi marini. Il mio sogno, ormai uscito dal cassetto, e in fase di realizzazione? Lasciare all’Università di Pavia un Gruppo di Ricerca in Ecologia forte ed autorevole, che sappia esprimere anche nel campo della Biologia Marina internazionale contributi validi e originali.

Ci sono barriere secondo lei che generano discriminazione nei confronti delle donne che vogliono entrare o avanzare nelle carriere scientifiche? Nel suo percorso lavorativo, ha mai incontrato difficoltà?

All’Università io non ho trovato particolari difficoltà, ho avuto la fortuna di poter lavorare con un Professore di grandi vedute e di sconfinata cultura,  il prof. Cesare Sacchi, che  è stato titolare, proprio a Pavia, della prima cattedra di Ecologia in Italia, e insieme ad altri antesignani ha promosso lo sviluppo delle discipline ambientali nell’Università italiana. Sono quindi cresciuta in un ambiente molto stimolante, sempre spronata a pubblicare i risultati delle mie ricerche, iniziate nella Laguna di Venezia e poi estese agli ambienti costieri di molte regioni Italiane. Certo, il lavoro di campo e i tanti spostamenti non sono stati esenti da qualche inconveniente, sia in loco, sia a casa, dove è stato difficile conciliare lavoro e famiglia. Il mio periodo di insegnamento a Venezia, pur entusiasmante è stato abbastanza stressante.

A suo parere, l’Italia sta facendo abbastanza per orientare le giovani donne agli studi STEM? Cosa bisognerebbe fare per migliorare le cose?

La Laurea in Scienze Biologiche è purtroppo considerata più “femminile” e le donne che vogliano far carriera in campo tecnico e scientifico con questa formazione devono lottare contro un doppio pregiudizio, del tutto ingiustificato. Ma nella maggioranza dei casi le donne delle nuove generazioni hanno tutte le risorse necessarie per riuscire molto bene in tutti settori STEM. La conciliazione famiglia – lavoro è il principale obiettivo che le Istituzioni dovrebbero avere a mente, per la presenza dell’inverno demografico che, in particolare in Italia, esprime la grande incertezza sociale dei nostri tempi. Ma l’esperienza di smart working forzato dall’attuale situazione sanitaria, forse ci può fornire idee, strumenti ed esperienze per gestire meglio la vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

Quale consiglio si sente di dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada?

Studiate seriamente e implicatevi con i docenti ed i compagni, l’Università di Pavia offre un ambito privilegiato per costruire una vera comunità di persone appassionate e aperte per prepararsi alle varie professioni e alle sfide della vita.