Arianna Arienzo

Founder & CEO VoiceMed

Gentile Arianna, abbiamo letto tanto su di lei e sulla sua VoiceMed, tra le start up innovative sviluppate in ambito medico-sanitario più premiate in Italia. In breve si tratta di un monitoraggio delle malattie che avviene tramite l’analisi vocale, grazie all’intelligenza artificiale. Ci può raccontare come è arrivata a questo bel risultato? La storia di questo successo italiano che ci rende così orgogliosi.

Sono cresciuta in una famiglia di medici, e l'assistenza sanitaria è sempre stata la mia passione. Da piccola mi chiedevo come facessero I miei genitori pneumologi a gestire tanti pazienti dal telefono facendogli qualche domanda e ascoltandoli respirare, tossire.
Viaggiare mi ha dato l'idea di una dimensione più grande di assistenza alla quale si doveva arrivare, e così con la mia collega biologa computazionale dtt. Ayana Martins, abbiamo deciso di creare un qualcosa che potesse dare a tutti, in qualunque luogo del mondo, la possibilità di monitorare il proprio stato di salute, e così è nata VoiceMed.

Si definisce “imprenditrice in tecnologie digitali, con particolare attenzione alla creazione di impatto sociale positivo”. E’ molto bello sentire in una persona giovane di tanto talento impegnarsi per cambiare il mondo, ci fa sperare davvero in un mondo migliore nonostante tutto. Le chiedo, avere questa convinzione le è costato nella vita lavorativa? E’ per questo motivo che ha scelto di operare in campo medico?

Ho iniziato la mia carriera lavorativa in multinazionali che sicuramente mi hanno aiutato a crescere professionalmente, ma per le quali non vedevo una motivazione a lavorare. Il campo medico, ma soprattutto l'aver decido di creare una startup mi hanno dato quella motivazione di poter portare i miei valori a servizio del mondo, a partire da un ambiente di lavoro sano, il rispetto di colleghi, fornitori, clienti, fino ad arrivare all'innovazione e il progresso scientifico che sono la base verso uno sviluppo sempre più sostenibile.

Ha lavorato e studiato in diversi Paesi tra cui Stati Uniti (Silicon Valley), Australia, Spagna ed Ecuador. L’esperienza internazionale è stata importante? Pensa sia necessario aprirsi al mondo, prima di intraprendere il proprio percorso?

Aprirsi al mondo è fondamentale: aiuta a togliere i limiti culturali, a capire meglio quali sono i problemi del mondo, a farci essere flessibili, curiosi e soprattutto a farci uscire dalla nostra comfort zone per metterci alla prova e stimolare la creatività.
L'Ecuador mi ha dato tanto a livello personale e la Silicon Valley a livello professionale e di ispirazione, non penso avrei potuto iniziare il mio percorso nello stesso modo senza queste esperienze.

Intraprendere un percorso imprenditoriale vuol dire tutto questo: comprensione dei problemi da risolvere, flessibilità per le mille attività che si svolgono soprattutto all'inizio, proattività, creatività, determinazione e resilienza.

In Italia sono pochissime le startup fondate da donne, ma le cose stanno cambiando, nei primi mesi del 2022 c’è stata un’accelerazione nella creazione di nuove start up da parte di founder donne, l’incremento è stato di oltre il 30% rispetto al 2020. Lei come è arrivata a questa scelta imprenditoriale? E’ stato difficile? Ha trovato ostacoli in quanto donna?

Avevo una idea di futuro in mente, e la multinazionale dove lavoravo non aveva lo stesso futuro, quindi ho deciso di provare a crearlo.

Sicuramente il fatto di essere donna con un ruolo difficilmente sostituibile ha creato dei dubbi inizialmente sul creare o meno una famiglia, e come questo potesse conciliare con la startup. Avere il supporto della famiglia, amici e partner sono stati la chiave giusta per riuscire a superare i miei dubbi.

Come startup tecnologica sanitaria a leadership femminile mi rendo conto che la maggior parte degli investitori, collaboratori, dipendenti, imprenditori con cui parlo sono maschi, e questo un minimo impatta. Non avere role model da seguire, difficoltà nel avere una realtà bilanciata di genere e avere una modalità comunicativa diversa sono stati punti su cui ho lavorato. Ma in una startup è tutto in salita, quindi non so dire se questo ha decelerato il mio percorso o mi ha dato mi grinta per riuscire a raggiungere il mio obiettivo.

Quale consiglio si sente di dare alle giovani donne che vorrebbero lanciare una propria startup ma hanno tante incertezze e timori?

La vita è una, e fare quello che ci piace fare ci darà delle soddisfazioni incredibili.

Le difficoltà sono tante ma è proprio questo il bello: ogni difficoltà porterà una crescita, e crescita dopo crescita si arriva lontano.

Quindi perché non iniziare ora?

https://www.voicemed.io

Articolo

https://forbes.it/2022/05/16/under-30-dispositivo-malattie-respiratorie-analisi-vocale/

Articolo

https://www.siliconluxembourg.lu/voicemed-to-launch-asthma-management-app/

Articolo

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/10/19/news/covid_un_colpo_di_tosse_e_l_app_scova_il_virus-322982857/

 

 

Video intervista – Nov 29, 2021

Voicemed, un software per identificare le patologie respiratorie

 

Articolo 10 Giugno 2022

La diagnosi di Covid-19 e malattie respiratorie croniche passa anche dall’analisi della voce

https://www.pharmastar.it/news/digital-medicine/la-diagnosi-di-covid-19-e-malattie-respiratorie-croniche-passa-anche-dallanalisi-della-voce-38573