Gentile Benedetta si è laureata Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Com’è giunta a questa scelta? E’ sempre stata portata per le materie STEM fin da piccola? Cosa sognava di fare “da grande”?
Mi sono laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche a pieni voti presso l’università di Pavia; il percorso è iniziato un po' per caso perché avevo inizialmente tentato l’esame per entrare in Odontoiatria (mission impossibile con pochissimi posti e quasi mille iscritti all’esame). I professori eccezionali e l’ambiente universitario pavese mi hanno rapito, nel senso buono del termine, e gli ottimi risultati dei primi esami hanno confermato che la strada scelta era quella giusta per me. Fin da piccola mi affascinavano le materie scientifiche-logiche-pratiche-sperimentali, come la chimica, il funzionamento del corpo umano, …. e l’essere un aiuto fattivo per gli altri è sempre stata una mia predisposizione. I vari sport frequentati, gli Scout , le varie esperienze dai viaggi alle persone incontrate sono stati fondamentali per crescere. E’ un po' come se dai primi anni di vita in poi creassimo i puntini che con il passare del tempo cerchiamo di congiungere per definire un disegno. L’università ma, soprattutto a 24 anni partire per un periodo di lavoro in USA in un’azienda farmaceutica, mi hanno insegnato ad essere ambiziosa , intendendo per ambiziosa l’ambire al miglioramento continuo, all’imparare da tutti senza sentirmi inferiore, e soprattutto a sognare.
La scuola le ha fornito un orientamento in questo senso? La sua famiglia l’ha sostenuta nella scelta?
La scuola più o meno; sono sempre stata passionale verso materie insegnate da professori appassionati, cioè studiavo con accuratezza in base al tipo di insegnante. Quindi selezionavo e approfondivo ciò che mi stupiva. Non ero, prima di iniziare l’università, una studente modello.
I miei genitori, i miei nonni , i miei zii, mi hanno sempre sostenuta e in base all’età, mi hanno lasciata anche libera di sbagliare. Penso che sia molto importante permettersi di sbagliare; e attorniata dall’amore di una famiglia grande e unita mi sono sentita e mi sento forte (e fortunata). I miei genitori mi hanno infuso con il loro esempio, il coraggio, la fede e la tenacia; e il coraggio è anche saper scegliere, e a volte le scelte che abbiamo davanti possono essere scomode.
Ci può descrivere il suo percorso professionale e di cosa si occupa? Ha qualche progetto per il futuro?
Dopo la laurea ho fatto una bellissima esperienza lavorativa in New Jersey presso Celgene Corporation nel loro laboratorio di sintesi organica, azienda che mi ha proposto un contratto di lavoro; ma lo ammetto senza vergogna, mi mancava la mia famiglia e quindi sono rientrata in Italia dove mi ho iniziato un percorso in Astra Zeneca in una posizione super stimolante, il Product Release. Stimolante perché mi ha permesso di conoscere tutte le funzioni aziendali dai laboratori di controllo chimico e microbiologico alla produzione, dalla manutenzione alla validazione e di imparare il più possibile sulla produzione di un anestetico (quindi ambienti sterili e FDA approved). Mi ha sempre poi interessato la digitalizzazione di tutti i processi (non solo produttivi ma anche di laboratorio e assicurazione qualità) e in AstraZeneca erano molto avanti in tal senso. Ma dal mondo pharma ad un certo punto mi ha attirato la vivacità del comparto cosmetico: ho accettato la sfida in un’azienda di R&D e produzione di prodotti skin care e apparecchiature per il mondo dell’estetica professionale e delle SPA; sono entrata come assistente al direttore tecnico che dopo pochi mesi si è dimesso. E qui grazie alla visione del CEO e ad un’po' di coraggio mi è stata data la possibilità di ricoprire il ruolo di Direttore Tecnico e di coordinare un progetto di rifacimento dello stabilimento di produzione e di R&D.. Nel frattempo mi sono sposata e sono diventata mamma di Francesca. Diventare mamma è stato in bel cambio, travolgente e stravolgente,
Mi è sempre piaciuto e mi piace abbracciare progetti in nascita e c’era questa azienda piccolina ma promettente ricca di persone interessanti chiamata KIKO e quindi 14 anni fa ho cambiato ripartendo da zero e costruendo un team Regulatory , Quality e Industrial prima prettamente italiano e poi man mano globale. E nel frattempo è nato anche Giacomo e KIKO è diventata quello che è ora, una multinazionale sempre in crescita e potenziale.
Nel suo percorso di studi o nella sua carriera, ha incontrato difficoltà in quanto donna?
Onestamente si, soprattutto quando sono diventata mamma. Ma bisogna tenere duro e soprattutto avere la fortuna di incontrare aziende e capi che ti diano la possibilità di dimostrare che siamo efficienti, capaci e bravissime equilibriste tra vita privata e lavoro. Le donne riescono a essere fieri condottieri con un senso innato di protezione della vita e del team e una forte appartenenza all’azienda. Un’po' come i lupi capobranco.
Secondo lei, nel nostro Paese esistono ancora barriere che impediscono alle ragazze di avvicinarsi agli studi STEM o alle giovani donne di fare carriera in queste professioni? Cosa si potrebbe fare per migliorare le cose?
Le possibilità ci sono, soprattutto abbiamo università evolute e ad alto livello. Ma non basta, questa è la base. Il Sapere di Non Sapere deve accompagnarci nella vita per alimentare la sete di imparare dai libri, dalle persone, dalle esperienze
C’è qualche consiglio che può dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?
Buttatevi anche se a scuola i risultati in queste materia non sono eccelsi; molto dipende da come ve le insegnano. Ma se le materie scientifiche vi appassionano abbracciate questa scelta. Il comparto cosmetico è in forte crescita e non troviamo professionisti/e!!
Riporto un pensiero (non mio) che condivido:
“Leggete, studiate, e lavorate sempre con etica e con passione; ragionate con la vostra testa e imparate a dire di no; siate ribelli per giusta causa, difendete sempre la natura e i più deboli; non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore; siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto” - Mario Rigoni Stern ai ragazzi di una scuola, vent’anni fa.