Carol Maione

PhD Candidate al Politecnico, Ricercatrice San Diego State University

Dott.ssa Maione, lei è laureata in BSc Architecture and Building Production , MSc Urban Planning and Policy Design al Politecnico di Milano, e in MSc Environment and Sustainability all’University of Michigan, inoltre vsta conseguendo un dottorato in Industrial Engineering al Politecnico. Prima di tutto tanti complimenti! E poi le chiediamo se ci può raccontare cosa l’ha portata verso le materie STEM?

Da sempre sono stata appassionata alle materie scientifiche, ma, in particolare, il mio interesse per le tematiche di inquinamento e impatti ambientali è nato durante gli studi di architettura, quando ho iniziato a interrogarmi sugli impatti ecologici relative alle attività antropiche, urbane e industriali. L’interesse è poi cresciuto, diventando il fulcro della mia ricerca durante gli studi magistrali, in planning prima e scienze naturali poi. Durante questi anni ho avuto la possibilità di sviluppare ricerca sul campo in quattro stati in tre diversi continenti: Italia, Stati Uniti, Kenya e Tanzania. Questa incredibile esperienza mi ha portato a conoscere realtà estremamente differenti ed esplorare la moltitudine di impatti ambientali relativi alle attività umane.

Oggi è Ricercatrice del Politecnico e alla San Diego State University. Ci può descrivere brevemente il suo percorso di ricerca e i principali temi affrontati?

Al centro della mia ricerca al Politecnico di Milano e alla San Diego State University c’è la tematica dell’inquinamento da plastica. L’interesse per questo tema è emerso sei anni fa, quando lavoravo in Kenya. La quantità di rifiuti plastici dispersi nell’ambiente e nei fiumi mi ha particolarmente colpita, spingendomi a investigare le cause e gli impatti della plastica nell’ambiente. In questo contesto, di particolare interesse è il problema della plastica negli oceani, che è oggi tema focale della mia ricerca a San Diego. Sono particolarmente affezionata a questo tema perché da un lato mi offre una varietà di spunti per sviluppare la mia ricerca e crescere come scienziata e ricercatrice, e dall’altro combina il lavoro con una delle mie principali passioni: la conservazione degli oceani. Rispetto a sei anni fa, il tema della plastica è molto studiato e competitivo oggi, ed è in continuo cambiamento ed evoluzione. Per questo motivo, ho deciso di focalizzare il mio dottorato sul tema delle tecnologie, incluse le tecnologie che possono accelerare lo sviluppo di modelli locali di economia circolare e tecnologie per il monitoraggio della plastica in fiumi e mari.

Tra le altre cose, ha vinto il Race for Oceans Champion, un premio per la ricerca orientata alla conservazione dell’oceano. E’ anche subacquea certificata a livello avanzato, ha diversi brevetti. Come è nata questa sua passione per l’oceano? Come si integra l’attività subacquea con quelle di ricerca e conservazione degli oceani?

L’oceano e la sua salvaguardia sono le mie più grandi passioni. Come subacquea, ho sviluppato una nuova sensibilità per l’oceano e le sue creature, un nuovo modo di vivere ed entrare in contatto con il mondo sottomarino, e di apprendere i suoi infiniti segreti. Inoltre, come appassionata di immersioni, credo che la nostra comunità subacquea sia posizionata in modo unico nella transizione verso una gestione dell'oceano giusta ed equa, avendo gli strumenti e la capacità di raccogliere dati per servire la scienza, trasferire conoscenze, condividere l'esperienza sottomarina attraverso gli occhi di un subacqueo e instillare l'amore per la bellezza dell'oceano anche nei non-subacquei.

Ha qualche consiglio da dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?

Il mondo STEM offre infinite possibilità e, soprattutto, l’opportunità di creare il proprio percorso, unendo scienza a interessi personali. Durante questi undici anni in STEM, ho avuto l’opportunità di esplorare varie materie, dall’ingegneria, alle scienze, alle tecnologie, e capire come siano interconnesse e interdipendenti, e come una non possa esistere senza le altre. Soprattutto, il mio percorso transdisciplinare mi ha dato la possibilità di sviluppare varie skills e comprendere meglio i miei interessi e le future direzioni che voglio prendere una volta terminato il mio dottorato. L’esperienza in STEM è stata, ed è tutt’ora, “eye opening”, aprendo nuove porte verso realtà che ritenevo inimmaginabili e usare le scoperte scientifiche e tecnologiche per creare un futuro più sostenibile e in armonia con l’ambiente che ci circonda.

Short profile

Posizione: PhD Candidate al Politecnico & Ricercatrice alla San Diego State University

Lauree: BSc Architecture and Building Production, Politecnico di Milano; MSc Urban Planning and Policy Design, Politecnico di Milano; MSc Environment and Sustainability, University of MIchigan; PhD Candidate Industrial Engineering, Politecnico di Milano
Premi: Race for Oceans Champion

Brevetti: Advanced Open Water Diver; Enriched Air Diver; Basic Research Diver

Membership: Working Group on Marine Litter & Microplastics, UNEP Major Group for Children and Youth; Women in Marine Science, WIOMSA; Marine Expert, UNEP Nairobi Convention

 

Politecnico School of Management – Short Profile Outline

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