Caterina Epis

Presidentessa Fondazione Promozione Acciaio

Ing. Epis, oltre a far parte di un grande gruppo come Tenaris è anche Presidentessa della Fondazione Promozione Acciaio, ci può raccontare brevemente di cosa si occupa, del suo lavoro?

In Tenaris ho svolto diverse mansioni prima nel settore commerciale, poi nell’assistenza tecnica e nello sviluppo nuovi prodotti. Da circa una decina di anni sono direttore delle relazioni istituzionali. Nelle mie attuali mansioni promuovo le istanze relative al settore dei tubi senza saldature in acciaio presso associazioni e istituzioni. Ad oggi circa 80% delle leggi è di derivazione europea e di conseguenza la gran parte delle interlocuzioni avviene a livello Europeo. In Fondazione ci occupiamo di promuovere il settore delle costruzioni in acciaio in Italia, avendo tra i nostri associati rappresentanti di tutta la filiera del settore.

Quando era piccola, cosa sognava di fare da grande? Si è laureata in ingegneria al Politecnico di Milano, cosa l’ha portata a scegliere questo corso di studi?

Un elemento importante per me è sempre stato avere un lavoro con una visione internazionale e con possibilità di viaggiare. Ho scelto Ingegneria perché avrei trovato facilmente un lavoro ed inoltre avevo l’esempio di 2 genitori entrambi ingegneri la mamma Ing. meccanico e il papà Ing. elettrotecnico. Inoltre, era una sfida personale, volevo dimostrare a me stessa di essere capace di fare quanto avevano fatto i miei genitori che per me sono stati di grande esempio.

Come ha iniziato il suo percorso lavorativo? Ha mai incontrato difficoltà in quanto donna?

Ho iniziato il mio percorso con uno stage in una società che vendeva prodotti siderurgici in attesa di cercare un lavoro all’estero. Paradossalmente allora era più facile trovare lavoro in Italia che all’estero, il contrario di ciò che succede oggi. In attesa di trovare un lavoro la società per cui lavoravo è stata venduta ed è poi diventata proprietà della Tenaris. Sono stata regolarmente assunta e quindi sono rimasta li.
Sono stata educata esattamente come mio fratello con il motto volere è potere, non sono mai stata discriminata in famiglia perché femmina. In retrospettiva ho ripensato ad un colloquio di lavoro (durante lo stage) che feci presso una società che lavorava per progetti in Africa finanziati da organizzazioni internazionali. Mi diedero per assunta previo un colloquio con il Presidente. Appena tornata a casa mi chiamarono per dirmi che il Presidente la aveva bloccata. Ne chiesi il motivo ma non ebbi risposta, indagai anche per vie traverse. Volevo sapere se avessi commesso qualche errore onde non ripetere lo stesso in futuri colloqui. Dopo anni mi si accese la lampadina.
Probabilmente mi fece un favore senza saperlo, in Tenaris mi sono sempre trovata a mio agio e motivata. Anche in Tenaris abbiamo necessità di promuovere una maggiore presenza femminile e da vari anni quindi abbiamo messo a punto iniziative che favoriscano l’ingresso, la crescita professionale e la conciliazione con la vita personale delle donne.

A suo parere, cosa si potrebbe fare per incoraggiare ed esortare le giovani donne ad intraprendere studi STEM?

Immagino che un modo per incoraggiarle siano esempi positivi di donne che hanno fatto quel tipo di studi. Alcuni modelli educativi familiari possono avere effetti devastanti su le prospettive delle ragazze. Non so se lo abbiate già ma potrebbe servire un servizio di counselling utilizzando laureate volontarie , oggi la tecnologia permette di parlare con tutti guardandoli in faccia anche a km di distanza.

Quale consiglio si sente di dare alle ragazze che amano le materie STEM ma hanno ancora incertezze e timori?

Bisogna fugare i timori con le seguenti motivazioni: devono reputarsi fortunate perché possono seguire la loro inclinazione naturale senza forzature e trovare più facilmente un posto lavoro.