Gentile Chiara, si è laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Com’è giunta a questa scelta? E’ sempre stata portata per le materie STEM fin da piccola? Cosa sognava di fare “da grande”?
La mia strada verso la laurea in CTF è stata un'avventura inaspettata! In realtà, non ho mai avuto un amore travolgente per la chimica e la biologia, ma sono sempre stata affascinata dalle spiegazioni che gettano luce sulla realtà che ci circonda, aiutandoci a comprendere meglio anche noi stessi in questo mondo complesso.
Da bambina, sognavo di diventare molte cose diverse: una famosa scrittrice, un'astronauta, persino un'educatrice per l'infanzia. Avevo la convinzione che le possibilità fossero infinite, e questa consapevolezza alimentava la mia curiosità senza limiti. Tuttavia, c'era sempre un filo conduttore in queste aspirazioni: credevo fermamente nel potere della Bellezza. Per me, la Bellezza non era solo un concetto frivolo o astratto, ma una forza misteriosa e potente della natura. Volevo scoprirne i segreti nascosti e indagare quella grandezza che andava ben oltre ciò che trovavo nelle pagine beauty delle riviste di moda. È stata questa intuizione che alla fine mi ha spinta a scegliere il percorso accademico in CTF, intrapreso con l’obiettivo di affacciarmi all'industria cosmetica dopo gli studi.
La scuola le ha fornito un orientamento in questo senso? La sua famiglia l’ha sostenuta nella scelta?
Ho avuto la fortuna di frequentare un liceo che mi ha portata a esplorare un'ampia varietà di discipline, dall'arte alla fisica, dalle lingue alla letteratura. Quest'esperienza ha disegnato una mappa di conoscenza estremamente preziosa, pronta a guidarmi quando ho deciso di intraprendere il percorso universitario nel campo scientifico. In questa fase, ho avuto l'opportunità di connettermi con docenti che hanno ascoltato le mie aspirazioni e mi hanno introdotto a uno Studio di Consulenza Cosmetica dove non solo ho avuto l’opportunità di lavorare alla mia tesi sperimentale, ma ho anche sviluppato un’approfondita comprensione della formulazione cosmetica.
Durante questo periodo, la mia famiglia è stata quella presenza che ha camminato costantemente al mio fianco. Mai invadendo la mia autonomia o il mio spazio di responsabilità, i miei cari mi hanno sempre sostenuta nelle scelte, anche quando avevamo opinioni diverse. Questo supporto è inestimabile. Sono loro che mi hanno dato la spinta quando ne avevo bisogno e hanno condiviso con gioia i miei successi. Ancora oggi rappresentano i miei più grandi alleati in questa straordinaria avventura!
Ci può descrivere il suo percorso professionale e di cosa si occupa? Ha qualche progetto per il futuro?
Certo, con piacere! Attualmente, ricopro il ruolo di Scientific Marketing Manager in Medavita, storica azienda italiana dedicata a creare bellezza attraverso la cura profonda di cute e capelli. Il mio ruolo, che si colloca al punto di incontro tra la scienza e il marketing, è piuttosto unico nel panorama cosmetico italiano. Il Marketing Scientifico nasce dalla necessità di far dialogare armoniosamente gli aspetti scientifici e tecnologici dei prodotti cosmetici con le strategie di marketing e comunicazione del brand. In questo modo, anziché ignorarsi o entrare in collisione, come purtroppo accade ancora fin troppo spesso, si potenziano reciprocamente creando un valore aggiunto basato su trasparenza, conoscenza e rilevanza.
Grazie alla mia doppia competenza, che abbraccia sia la sfera tecnico-chimica che quella del marketing - quest’ultima sviluppata attraverso esperienze nei reparti di marketing di diversi brand - lavoro a stretto contatto con team multidisciplinari di formulatori, tecnici, creativi ed esperti di marketing e comunicazione. Questa collaborazione è fondamentale per tradurre le più recenti innovazioni scientifiche in prodotti cosmetici di successo.
Guardando al futuro, sono entusiasta di mantenere il mio spirito curioso e affrontare le sfide che l'innovazione tecnologica e i cambiamenti nel mondo odierno porteranno all'industria cosmetica. Attualmente, sto lavorando a diversi progetti, e in particolare allo sviluppo di nuove formulazioni hair care che riflettono ricerche scientifiche avanzate sulla struttura dei capelli, nonché a promuovere una comunicazione chiara ed etica nel settore cosmetico.
Nel suo percorso di studi o nella sua carriera, ha incontrato difficoltà in quanto donna?
È innegabile che sul luogo di lavoro, soprattutto quando si è giovani donne, ci si trovi ad affrontare sfide significative. Ho incontrato chi ha sottovalutato o addirittura percepito come minaccia l'ambizione e le competenze di una giovane donna.
Tuttavia, ho avuto anche il privilegio di incontrare figure che sono diventate autentiche fonti di ispirazione e preziosi mentori. Si tratta di donne che hanno condiviso con me la loro esperienza e mi hanno offerto strumenti di crescita professionale di inestimabile valore.
Inoltre, ho avuto la fortuna di stabilire rapporti significativi con alcuni colleghi e colleghe, amicizie che hanno arricchito la mia esperienza professionale e personale, aggiungendo un tocco di colore alla mia vita.
Le circostanze raramente si presentano in modo così netto da essere solo bianche o nere; più spesso si manifestano come sfumature di grigi. Sta a noi decidere come affrontarle e saper cogliere le opportunità anche nei momenti difficili.
Secondo lei, nel nostro Paese esistono ancora barriere che impediscono alle ragazze di avvicinarsi agli studi STEM o alle giovani donne di fare carriera in queste professioni? Cosa si potrebbe fare per migliorare le cose?
Nel contesto della formazione, non riscontro barriere significative per le ragazze che desiderano avvicinarsi agli studi STEM nel nostro paese. Tuttavia, sul fronte lavorativo, le disuguaglianze di genere persistono in queste professioni. La cultura aziendale è un fattore chiave in questo contesto, ma è importante riconoscere che essa riflette spesso dinamiche culturali più ampie e può essere influenzata da una leadership conservatrice. Ad esempio, la questione del supporto alla maternità e paternità, così come la flessibilità degli orari di lavoro, per citare solo alcune delle criticità più comuni, sfortunatamente, rimangono delle preoccupazioni di peso per molte donne. Perché non iniziare a concentrarsi su questioni concrete come queste per iniziare a migliorare la situazione?
C’è qualche consiglio che può dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?
Assolutamente! Dallo yoga prendo in prestito i concetti di iccha, jnana e krya shakti, che rappresentano il potere della volontà, della conoscenza e dell'azione, per invitare tutte le giovani donne a fare chiarezza sui loro obiettivi, ad appassionarsi allo studio e, soprattutto, ad avere il coraggio di fare (e magari sbagliare, cadere e rialzarsi). La giusta attitudine, la conoscenza e la determinazione sono la chiave per affrontare le sfide e crescere.