Chiara De Marchi

Scientific Content Creator, Influencer STEM

18/12/2023

Gentile Chiara, si sta laureando in biologia, nel frattempo è divulgatrice volontaria presso l'Osservatorio Astronomico Beltrame di Arcugnano. Ho letto che sogna di unire l'amore per le stelle e quello per la biologia specializzandosi in astrobiologia e nella ricerca sull'origine, l'evoluzione e la distribuzione della vita nell'universo. Come è giunta alle materie STEM e come è nata questa sua passione?

Esattamente così, a marzo mi laureerò presso l’Università di Ferrara in Scienze Biologiche, ma nel frattempo sto facendo mille altre cose, tra cui il tirocinio in ambito bio-farmacologico presso l’Azienda Ospedaliera-Università di Padova. Questo perché amo la scienza e sono sempre stata molto curiosa di scoprire come funzionano le cose, specie quelle microscopiche. Da bambina la natura mi affascinava moltissimo e giocavo sempre da sola. Passavo ore ed ore a osservare la marcia delle formiche e facevo ricerche e disegni su dinosauri e animali del polo nord. Conservo ancora i vari diari e taccuini nei quali annotavo le abitudini dei gatti e degli animali che incontravo, mentre ricordo benissimo quando andavo ad osservare con mio papà le stelle e le fasi lunari grazie al telescopio amatoriale che avevamo. Orione, il Grande Carro, la Polare e poi le varie eclissi e comete, ammirate in aperta campagna tra le lucciole che si accendevano tutt’attorno. Poi è arrivato il mio primo microscopio e lì è stato amore a prima vista! Il corso del tempo invece mi ha portato a fare scelte sbagliate, una dopo l’altra, credendo anche io di non essere portata per la scienza, per quanto lei mi fosse sempre stata accanto, silenziosamente. Nel pieno dell’adolescenza mi sono ritrovata a fare i conti con una malattia infiammatoria cronica intestinale, la rettocolite ulcerosa, che mi ha regalato una serie infinita di visite e terapie, ricoveri, dolore e fallimenti. Non mi sono comunque data per vinta e dopo tre bimbi, una casa e tanti progetti lavorativi realizzati, come Invisible Body Disabilities (progetto fotografico che conta di una mostra itinerante e un libro fotografico: “Women Fighters”- Linea Edizioni - da me realizzato e che si sviluppa insieme all’Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali - AMICI Italia con l’obiettivo di dare voce a donne affette da malattia di Crohn e colite ulcerosa, sensibilizzare e far conoscere queste patologie), ho ripreso in mano ciò che amavo da sempre: studiare la biologia. Ed eccoci qui, tra la divulgazione scientifica sui social ma anche offline, la scrittura della tesi (ho scelto di trattare un argomento inerente alla mia patologia), e le serate aperte al pubblico presso l’Osservatorio di Arcugnano a Vicenza. E questo è solo l'inizio del mio percorso, perché ho ancora tanti sogni, amo studiare e cercare costantemente nuove fonti di conoscenza.

Sui social la seguono in migliaia, solo su Instagram ha 13,5 mila follower. Dunque parlare di scienza sui social funziona. Nella sua community, ci sono anche bambine e ragazze. Come se lo spiega?

Confermo! Moltissime ragazze mi domandano informazioni sul corso di laurea, gli esami, gli sbocchi lavorativi, ma non solo. Parliamo anche di come gestire l’ansia e la paura di fallire, e che se rallentiamo un momento non significa che “valiamo” meno rispetto agli altri (altri chi, poi?). Questo è grazie alla community di cui faccio orgogliosamente parte, Generazione STEM, nata l’11 febbraio di quest’anno in occasione della Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza, che ha come obiettivo principale quello di aumentare la presenza femminile negli ambiti tecnico scientifici come ad esempio nelle università, nel mondo della ricerca e in campo aziendale.
Siamo più di 60 ragazze a collaborare nella community e le nostre principali attività includono la divulgazione scientifica per normalizzare la presenza femminile in ambiti STEM, incuriosire e appassionare le nuove generazioni, l’orientamento nelle scuole, le Mentoring Circles nelle quali condividiamo con le ragazze più piccole consigli su come prepararsi ai test d’ingresso, agli esami, diamo consigli e suggerimenti su come affrontare l’università o consigli anche in ambito lavorativo, raccontando attraverso le nostre esperienze, gli sbocchi lavorativi nel dopo laurea.

Tra le altre cose collabora con l’azienda La Vite di Archimede come divulgatrice scientifica in laboratori STEM nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado. Le fanno mai domande sulla difficoltà di approcciare le STEM? Ha mai percepito una difficoltà dovuta agli stereotipi purtroppo ancora presenti nella nostra società e all’interno delle famiglie. Cosa si potrebbe fare per migliorare le cose?

Si, e credo che ci sia ancora moltissimo da fare! Il fatto che le ragazze non stiano cogliendo a pieno le opportunità che il mondo STEM offre (solo 1 studente STEM su 4 è donna), è da ricercarsi sicuramente nella poca POCA RAPPRESENTAZIONE FEMMINILE nella storia delle grandi scoperte scientifiche e nei gender bias, ovvero i pregiudizi di genere, che vedono le donne più “predisposte” a lavori di cura ed umanistici, mentre gli ambiti scientifici e tech sono maggiormente associati ad un mondo maschile. Per farvi un esempio personale, quando ero piccola, ero costantemente pressata da frasi come “non sei portata per la matematica e il ragionamento logico”, oppure “il liceo scientifico non è per te, fai qualcosa di più semplice”. In realtà il mondo è permeato di queste frasi e molte altre che portano sempre allo stesso punto: il fatto che si creda che le donne siano l’antitesi della scienza e della tecnologia. È per questo che è nata Generazione STEM, per sfatare questo mito e invertire un po' questa tendenza, estirpare questi bias e aspirare a comunità scientifiche più inclusive e plurali.

C’è qualche consiglio che può dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?

Prima regola: eliminare ogni dubbio su sé stesse e le proprie capacità. Niente auto-pregiudizi! Seconda regola: se c'è qualcosa che davvero appassiona, seguite quella strada senza curarvi di ciò che dicono gli altri; i vostri obiettivi e sogni sono la priorità! È realistico dire che il percorso non sarà sempre facile, ma con pazienza, determinazione e rispettando i propri tempi, raggiungerete la vetta. Non smettete mai di avere fiducia in voi stesse e nelle persone che condividono i vostri ideali, e ricordate che non siete sole, noi di Generazione STEM, ad esempio, ci siamo!"