Maria Grazia Speranza

PROFESSORESSA DI RICERCA OPERATIVA, PRORETTRICE VICARIA DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA E AUTRICE

Maria Grazia Speranza, Professoressa di Ricerca Operativa e Prorettrice Vicaria dell’Università degli Studi di Brescia. Autrice di oltre 200 articoli scientifici, responsabile editoriale di numerose riviste scientifiche, tra le quali Transportation Science e EURO Journal on Transportation and Logistics. Sarà Presidente dell’IFORS (International Federation of Operational Research Societies) dal 2019 al 2021.

 Maria Grazia Speranza è una delle 100 ricercatrici invitate a far parte del progetto “100 Donne per la Scienza” – http://www.100esperte.it/ – sponsorizzato dalla fondazione Bracco.

Ci può spiegare a grandi linee di cosa tratta la materia che insegna?

La Ricerca Operativa (RO) ha l’obiettivo di sviluppare metodi matematici per il supporto a decisioni complesse. Si tratta di modelli e algoritmi, prevalentemente orientati alla scelta di decisioni ottimali, che spesso vengono implementati in software. Gli ambiti applicativi dei metodi della RO vanno dalla produzione alla logistica, alla finanza, alla biologia.

Quando era piccola, cosa sognava di fare da grande?

Sognavo di fare la maestra e di viaggiare.

Come è arrivata alla laurea in Matematica e alla Scuola di Perfezionamento in Matematica applicata? Qual è stato il suo percorso di studi?

Ho frequentato il liceo classico. Adoravo leggere e riuscivo abbastanza bene in tutte le materie ma la matematica mi piaceva più di ogni altra materia e in matematica e fisica ero molto più brava di tutti i miei compagni e delle mie compagne.

E’ sempre stata portata per le materie STEM? Quando è nata questa sua passione?

Mi sembra di essere sempre stata portata per le materie STEM, ma è stato durante gli anni del liceo classico che me ne sono resa conto.

La scuola le ha fornito un orientamento in questo senso? Le è stato utile?

Il mio professore di matematica e fisica del liceo ha cercato di convincermi a studiare fisica ma a me piaceva molto di più la matematica, così bella, logica, elegante, astratta. Cerco sempre di ascoltare opinioni e consigli ma di scegliere quello che mi sembra meglio per me. Così ho scelto la matematica. Dopo 4 anni di studi teorici, ho iniziato ad appassionarmi alle applicazioni della matematica. Mi piace studiare come la matematica può essere utile nelle aziende, nell’economia, nella società.

La sua famiglia l’ha sostenuta nella scelta?

La mia famiglia ha sempre rispettato le mie scelte anche se mia mamma pensava che studiare non mi sarebbe servito perché, dopo sposata, avrei comunque lasciato il lavoro.

Nel suo percorso di studi o nel mondo del lavoro, ha mai incontrato difficoltà in quanto donna? Ricorda qualche episodio in particolare?

Non ho incontrato difficoltà durante gli studi ma credo di avere incontrato moltissime difficoltà in quanto donna, la maggior parte non esplicite e quindi ancora più complesse da gestire e superare. In generale, familiari e amici si aspettavano che io cucinassi, mi occupassi della casa, delle mie due figlie, insomma di tutto, oltre che ovviamente del lavoro. Quello che faceva mio marito in casa era considerato fantastico, tutto quello che facevo io era considerato scontato. Ho sempre frequentato ambienti molto maschili. A un convegno a cui partecipavo come speaker, un collega che non mi conosceva mi ha chiesto dov’era mio marito, assumendo che io lo stessi solo accompagnando. Quand’ero giovane, gli uomini mi corteggiavano invece di considerarmi una possibile partner di un progetto scientifico. Quando sono diventata Preside di facoltà mi sono trovata spesso a partecipare a riunioni in cui ero l’unica donna e mi sono resa conto di quanto difficile fosse far sentire la mia voce. Anche adesso che non sono più giovane e sono Prorettrice, mi rendo conto che gli uomini che mi conoscono mi rispettano ma gli uomini che non mi conoscono mi guardano spesso con sufficienza.

Quale consiglio si sente di dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada?

Consiglio alle ragazze che amano le materie STEM di seguire la loro passione con orgoglio e determinazione, senza farsi intimidire da nessuno. Molti studi dimostrano che le abilità maschili e femminili nelle materie STEM sono simili. Spesso purtroppo gli stereotipi e i condizionamenti familiari e sociali allontanano le ragazze dall’intraprendere una carriera nell’area STEM. Le materie STEM sono tante, diverse, affascinanti, e hanno bisogno delle ragazze. Il mondo economico, le aziende hanno bisogno di un’uguale presenza di donne e uomini in tutte le aree, e soprattutto nell’area STEM dove la presenza femminile è ancora molto scarsa. E’ dimostrato che dove è presente questo bilanciamento di presenze i risultati aziendali sono migliori. Le opportunità di lavoro sono anche molto più elevate in quest’area che in altre. Alle ragazze consiglio di ascoltare se stesse, di avere fiducia in se stesse. Nonostante gli innumerevoli condizionamenti ancora presenti nella nostra società, le loro doti sono straordinarie.