Maria Rita Fiasco

Founder Gruppo Pragma

02/06/2024

Maria Rita, si è laureata Economia alla Sapienza, in seguito ha preso una specializzazione in Marketing Management dei beni industriali alla Bocconi, com’è giunta a questa scelta? E’ sempre stata portata per le materie STEM fin da piccola?

Quando ho iniziato l’Università ero attratta dall’economia e dall’interesse a comprenderne i meccanismi sociali e culturali e il fenomeno dell’innovazione tecnologica. Successivamente ho scoperto il mio interesse per il mondo aziendale, che ho avvicinato con il mio primo lavoro in una grande industria manifatturiera, occupandomi di marketing dei beni industriali, oggi diremmo del settore B2B. Da piccola non sapevo di STEM e nella mia generazione non se ne parlava a scuola. E’ stato nel mondo del lavoro che ho incontrato la tecnologia, in vari contesti, soprattutto quando dal manifatturiero sono passata al settore dell’ICT.

Il suo percorso lavorativo l’ha portata a fondare il Gruppo Pragma nel 1996, società di consulenza che offre soluzioni digitali per la formazione aziendale. Ci può raccontare il suo percorso lavorativo e di cosa si occupa?

Nel 1996 iniziava anche nel nostro Paese lo sviluppo e la diffusione di Internet. Ho fondato Gruppo Pragma dopo una esperienza importante durata diversi anni nel settore dell’ICT e dell’editoria elettronica multimediale. Questa esperienza mi ha fatto scoprire il ruolo e l’importanza della comunicazione, degli utenti, e dei contenuti digitali. Volevo utilizzare Internet per portare contenuti educativi al pubblico, creando un incontro tra “humanities” e tecnologie. Gruppo Pragma si è occupata fin dall'inizio di comunicazione multimediale, editoria elettronica e formazione a distanza. Oggi è specializzata nella formazione e sviluppo delle risorse umane attraverso le tecnologie digitali.

Lei ha indirizzato il Gruppo Pragma ad essere un’impresa femminile, ispirata a valori dell’inclusività, della piena espressione di sé, e per questo ha tutta la nostra ammirazione. Ha ancora qualche sogno nel cassetto?

Grazie per queste parole. Sì, quando ho fondato l’azienda volevo fermamente lasciare l’impronta della mia vision, legata all’importanza del fattore umano e della qualità del lavoro. Volevo creare un ambiente dove innovazione, tecnologia e umanità potessero coesistere, permettendo a ciascuna persona di essere autenticamente sé stessa. Credo fortemente nella potenza dello sguardo femminile rivolto al mondo e nella sua forza di trasformare le cose. Il mio sogno è che sempre più ragazze si avvicinino al mondo STEM, specialmente in questo periodo di grande rivoluzione tecnologica con l'AI. Le ragazze, umaniste e tecnologhe, possono guidare una rivoluzione digitale inclusiva ed equa.

C’è qualche consiglio che si sente di dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?

Il consiglio è solo uno: osare! Provare e avvicinare con curiosità e con un senso di enorme possibilità il mondo nuovo delle STEM, discipline che hanno più che mai bisogno della “A” di Arts, cioè delle Humanities, delle discipline umanistiche