Marina Baldi

Direttrice del Centro di formazione per l’Europa e il Nord Africa dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), Responsabile della sede di Roma dell’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Accademica dell’Accademia dei Georgofili e membro di Associazioni Scientifiche, è stata Presidente della Associazione Geofisica Italiana.

Dott.ssa Baldi, dirige il Centro di formazione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), ed è responsabile di una delle sedi dell’Istituto per la BioEconomia del CNR, ci può raccontare in poche parole di cosa si occupa?

Il Centro Regionale di Formazione è un centro riconosciuto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale che offre corsi avanzati in meteorologia e climatologia per il personale che opera nei servizi meteorologici, idrologici, agrometeorologici nazionali e non che necessitano di aggiornamenti sui nuovi mezzi (strumentazione, modelli, …) da utilizzare per migliorare l’efficacia delle previsioni e di aiuto per i diversi settori. Ad esempio, in agrometeorologia gli strumenti per un’adeguata ed efficace irrigazione che migliori le rese.
Sta a me fare da punto di contatto fra chi propone attività di formazione e il WMO, nostro referente, e poi valutare le richieste e i progetti di formazione e dare sostegno ai responsabili scientifici dei corsi e workshop e seguendole collaborazioni che si instaurano per disegnare e portare a compimento le attività con Associazioni di professionisti, Enti Nazionali ed Internazionali, come, ad esempio, la FAO. I corsi sono sia nazionali, che internazionali. Molto lavoriamo con Paesi in via di sviluppo, quindi seguire anche la integrazione dei partecipanti nei gruppi di lavoro.
Come responsabile della sede di Roma del CNR-IBE, ruolo che ricopro ormai da diversi anni, ho la delega dal Direttore dell’Istituto per la gestione, di concerto con la direzione, della sede in tutti i suoi aspetti.

Quando era piccola cosa sognava di fare da grande? È sempre stata portata per le materie STEM?

A scuola sono sempre andata abbastanza bene nelle materie scientifiche (il mio terrore erano i temi d’italiano), anche se mi sono diplomata al liceo classico, dove di scienza non se ne fa molta. Nel corso del liceo è andata maturando, a poco a poco, la decisione di laurearmi in una disciplina scientifica. Il dubbio era fra matematica e fisica. Mi sono decisa dopo un colloquio con un noto Professore di Fisica, del quale successivamente seguii un corso, colloquio dal quale uscii consapevole che non sarebbe stato facile, ma avrei potuto farcela.

Si è laureata in Fisica, si è poi specializzata in Geofisica, e tra l’altro in “Nonlinear dynamical systems” presso la Colorado State University. Cosa l’ha portata a scegliere questo corso di studi? La scuola le ha fornito un orientamento? La sua famiglia l’ha sostenuta nella scelta?

La scuola, come dicevo, non è stata di grande aiuto nella scelta, ad eccezione di una Professoressa di Matematica al ginnasio che ammiravo molto. Ci dava sempre molti esercizi da fare, soprattutto dimostrazioni di teoremi, e questo tipo di esercizi mi affascinava. Ero invece negata nel risolvere le espressioni algebriche: sono molto distratta e mi perdevo sempre qualche +- da qualche parte
Si, senz’altro la famiglia mi ha sostenuto nella scelta e credo i miei fossero molto orgogliosi di avere una “figlia scienziata”, anche se non mi sentivo (e non mi sento) tale. Facendo fisica, al momento della tesi decisi di farla in Dinamica dell’Atmosfera e da lì poi è seguito il mio percorso di approfondimento professionale e di ricerca compresi diversi periodi all’estero dove ho completato la mia formazione e dove ho potuto svolgere ricerca di buon livello.

Ci sono barriere secondo lei che generano discriminazione nei confronti delle donne che vogliono entrare o avanzare nelle carriere scientifiche? Nel suo percorso lavorativo, ha mai incontrato difficoltà?

Difficoltà nell’avanzamento nella carriera scientifica ce ne sono state e non poche, ma non legate a discriminazione nei confronti delle donne. Avanzare nella carriera significa andare a rompere degli equilibri e questo, a volte, non viene accettato a prescindere se si è donne o meno. Forse sono stata fortunata, ma non ricordo episodi in particolare che possono esser legati a discriminazione di genere.

A suo parere, l’Italia sta facendo abbastanza per orientare le giovani donne agli studi STEM? Cosa bisognerebbe fare per migliorare le cose?

Negli ultimi anni credo si stia facendo molto di più rispetto al passato. Frequento spesso scuole superiori dove vado a parlare nelle classi degli argomenti che tratto come ricercatrice (cambiamenti climatici, cause, soluzioni, energia rinnovabile, …) e vedo, rispetto al passato, un diverso atteggiamento sia dei docenti che delle studentesse rispetto alle STEM. Sicuramente portare certi argomenti in classe e discuterne coinvolgendo soprattutto le ragazze credo sia importante e doveroso. Nel mio settore, poi, le donne sono quelle che, a tutte le latitudini, subiscono maggiormente gli effetti dei cambiamenti climatici e possono fare molto sia in termini di adattamento che di mitigazione: parlare con loro di questi argomenti, può aiutarle a intraprendere un corso di studi (scientifico) in questa direzione.

Quale consiglio si sente di dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada?

Di intraprenderla assolutamente. Non importa quale sia il livello culturale e sociale, né se hanno o meno il sostegno della famiglia e degli amici. Potrebbe essere una strada dura all’inizio, ma poi offre anche molte soddisfazioni. Se poi non c’è un avanzamento in carriera (ma i motivi, come dicevo prima, spesso non sono legati al genere), di non farsene un cruccio. Sicuramente raggiungeranno delle mete importanti e potranno dare un contributo considerevole all’avanzamento della scienza.

https://www.meteoprofessionisti.it/nec/CV_Baldi.pdf

CNR – Istituto per la BioEconomia

https://www.ibe.cnr.it

Interviste a Marina Baldi

ANSA – Con la crisi climatica alluvioni più frequenti

https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/clima/2021/07/16/con-la-crisi-climatica-alluvioni-piu-frequenti_44910975-940f-4b68-affc-bc6b832ccf54.html

SKY – La Nasa stima che entro il 2100 il livello del mare in Italia salirà da 30 a 80 centimetri

https://tg24.sky.it/ambiente/2021/08/12/nasa-italia-livello-mare

Vanity Fair – Disastro a Catania, la città sott’acqua per colpa del Medicane

https://www.vanityfair.it/gallery/catania-allagamenti-pioggia-citta-cambiamento-climatico-medicane

RAYPLAY – Meteo sempre più estremo? – Unomattina estate – 14/07/2021

https://www.raiplay.it/video/2021/07/Meteo-sempre-piu-estremo—Unomattina-estate—14072021-05f7d190-e6d2-4bea-a3fc-fbe26f9e7a37.html

TG, 28 ottobre 2021 – Alluvione a Catania e cambiamenti climatici.

https://youtu.be/t_j1X4FC3ZA