Rita Rinaldo

Head of Applications Projects and Studies Division at European Space Agency

15/11/2023

Gentile Rita si è laureata in Ingegneria delle Telecomunicazioni all’Università di Bologna, poi ha proseguito con un Ph.D. in Telecommunications Engineering a cui ha aggiunto un Master in Business Administration (MBA). Com’è giunta a questa scelta? La scuola le ha fornito un orientamento in questo senso? La sua famiglia l’ha sostenuta nella scelta?

La scelta della facolta’ di Ingegneria ha coniugato la mia propensione per le materie scientifiche che ho avuto fin da piccola ad un’attenzione verso le opportunita’ che si aprivano nel mondo del lavoro. Nel 1994, quando mi sono iscritta all’Universita’, le telecomunicazioni erano sinonimo di innovazione, era il boom del digitale e delle comunicazioni. Ho sempre amato la matematica e la logica, ma certo la mia famiglia ed i professori che ho incontrato nel percorso scolastico sono stati una fortissima motivazione a seguire un percorso scientifico.

Dal febbraio 2001 lavora presso l'Agenzia Spaziale Europea, dove ha ricoperto diversi incarichi, prima presso la Direzione di tecnologia, poi presso la Direzione Telecommunications and Integrated Applications, e correntemente come responsabile della Divisione Applications Projects & Studies nella Direzione Commercializzazione, Industrializzazione e Competitivita’, dove si occupa dell'avvio e della gestione di progetti di applicazioni spaziali nei settori verticali tra cui energia, mobilità, agricoltura. Ci può descrivere il suo percorso professionale e di cosa si occupa?

L‘opportunita’ di avviare la mia carriera nel settore spazio e’arrivata quasi per caso. Del lavoro all’ESA mi hanno attirato l’ambiente di ricerca, innovazione e cooperazione internazionale. Dalla ricerca nel settore telecomunicazioni sono poi passata ad occuparmi di applicazioni dello spazio a tutto tondo, spaziando dalle telecomunicazioni satellitari alla navigazione all’osservazione della terra. E’ un settore estremamente ampio, che coinvolge tantissimi attori dal lato industriale, accademico e rappresentanti dei maggiori settori economici e della societa’. Le collaborazioni con cosi’ tante persone e gruppi, che portano prospettive diverse, e’ per me estremamente motivante, oltre che sfidante.

Ha qualche progetto per il futuro? Un sogno nel cassetto che ancora deve realizzare?

Il mio impegno concreto giorno per giorno e’ nell’aiutare le compagnie con idee innovative che usano dati o tecnologie spaziali a realizzarle e diffonderle. C’e’ancora tanto che si puo’e si deve fare per affrontare sfide come quella della transizione verde, della mobilita’ sostenibile o dello sviluppo urbano sostenibile. Il sogno nel cassetto e’ fare in modo che lo spazio sia parte della soluzione.

Si è trasferita a Noordwijk, in Olanda. In Italia, nel suo percorso di studi o nella sua carriera, ha incontrato difficoltà in quanto donna?

La mia esperienza lavorativa in Italia e’ stata limitata, avendo avuto presto l’opportunita’ di venire a lavorare in ESTEC, il centro tecnologico dell’Agenzia Spaziale Europea. Questo pero’ ha richiesto che mi trasferissi in Olanda.

Secondo lei, nel nostro Paese esistono ancora barriere che impediscono alle ragazze di avvicinarsi agli studi STEM o alle giovani donne di fare carriera in queste professioni? Cosa si potrebbe fare per migliorare le cose?

Penso che le barriere al momento siano soprattutto culturali. Ora per fortuna ci sono sempre piu’ esempi di ragazze che si sono realizzate perseguendo carriere scientifiche. Credo che lavorare sull’educazione e sul proporre ‘role models’ che vadano al di la’dei soliti cliche’ possa servire di ispirazione per molte ragazze. Poi naturalmente occorre anche assicurare che il settore industriale, oltre che quello accademico, siano realmente aperti ad una maggiore flessibilita’ ad esempio negli orari di lavoro e a rapporti piu’ equilibrati tra famiglia e lavoro. Questo vale pero’ non solo per le professioni tecniche e scientifiche.

C’è qualche consiglio che può dare alle ragazze che amano le materie STEM ed in particolare lo spazio, e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?

Il consiglio che mi sento di dare e’ di non esitare a chiedere aiuto a chi nel settore gia’ lavora. Io, e credo moltissimi colleghi, siamo appassionati di quello che facciamo e sicuramente siamo disposti a mettere a disposizione la nostra esperienza e condividere il nostro entusiasmo con i ragazzi che fanno i primi passi nel loro percorso di studi o professionale.