Sandra Savaglio

ASTRONOMA E ASTROFISICA DI FAMA INTERNAZIONALE. PROFESSORE DI ASTROFISICA ALL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA.

Sandra Savaglio è stata scelta da Mattel  per rappresentare la nuova Barbie scienziata.

Ha lavorato al Southern European Observatory di Monaco di Baviera, alla Johns Hopkins University e allo Space Telescope Science Institute di Baltimora. Nel 2004 la rivista americana Time le dedica la copertina, come simbolo della fuga di cervelli del vecchio continente. Rientra in Europa a Monaco, all’Istituto Max Planck di fisica extraterrestre, dove crea la base dati SQL per i Gamma-Ray Burst Host Studies (GHostS), il principale database sulle galassie emettenti lampi di raggi gamma. Nel 2014 torna in Italia, all’Università della Calabria con il ruolo di Professore di Astrofisica.

E’ autrice di “Tutto l’universo per chi ha poco spazio-tempo” (Mondadori, 2018).

Tra i numerosi premi, il Premio Pitagora 2008, il Premio Casato Prime Donne 2014, il Premio Frescobaldi 2015 e il Premio Vittorio De Sica 2016.

E’ impegnata nella promozione della scienza e delle donne nella scienza. All’interno del progetto “Dream Gap Project” di Mattel è stata scelta per rappresentare la nuova Barbie scienziata.

Quando era piccola cosa sognava di fare da grande? E’ sempre stata portata per le materie STEM? Cosa l’ha portata a laurearsi in fisica?

Quando ero piccola, i numeri e il ragionamento logico mi affascinavano, la curiosità per tutto quello che mi circondava mi perseguitava. La mia insegnante delle scuole elementari mi chiamava "signorina perchè". Da quello che mi ricordo, già da bambina sognavo di fare la scienziata. Poi, più in la', aver fatto un percorso scolastico con bravi insegnati in materie scientifiche mi ha aiutato a fare una scelta da tutti considerata coraggiosa: studiare fisica all'università. Per fortuna non ho desistito quando mi dicevano che sarebbe stato difficile. Ora posso affermare senza dubbio che e' stata la scelta migliore per me. non cambierei con niente al mondo.

La scuola le ha fornito un orientamento in questo senso? La sua famiglia l’ha sostenuta nella scelta? Ha incontrato difficoltà nel suo percorso di studi, nella sua carriera?

Sulla scuola ho già risposto, diciamo che sono stata fortunata. Con il mio professore di Fisica (ormai ottantenne) ci sentiamo ancora. Una persona con una mente fuori dal comune. La mia famiglia mi ha aiutato, nel senso che mio padre è sempre stato un amante dell matematica, insegnava (a gratis) a tutti i ragazzi del paese che avevano bisogno di una mano nei mesi estivi. A me non è mai servito prendere lezioni di ripetizione da lui e comunque i miei genitori sono stati sempre contenti delle mie scelte e non mi hanno mai ostacolato, anzi.

Oggi in Italia tra i laureati in matematica e fisica, solo il 26% sono donne, in ingegneria elettronica o industriale solo il 20%. Cosa bisognerebbe secondo lei fare per migliorare le cose?

E aggiungo che dei rettori di università italiane, il 10% sono donne. Sembrano brutti numeri, ma in realtà l'Italia è messa molto meglio rispetto ad altre potenze mondiali (ad esempio, Regno Unito, Germania, USA, Giappone). Questo però non significa che bisogna mollare. E' necessario raggiungere numeri più importanti, perchè il progresso di una nazione passa anche per questa strada. Quando le donne saranno abbastanza, allora il raggiungimento dell'uguaglianza di genere nelle STEM e nella società sarà inarrestabile e non si potrà più tornare indietro. Manca ancora un po' di strada, resistiamo!

Quale consiglio si sente di dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada?

Il consiglio è di non desistere, mai. Ci vuole impegno e bisogna essere portate, non c'è dubbio, ma le soddisfazioni vi assicuro che non mancano. Poi ci vuole anche autostima (in questo noi donne siamo un disastro), consapevolezza dei propri mezzi, un pizzico di fortuna e non mollare se per caso non otteniamo la considerazione che ci meritiamo. Le donne sono comunque viste come esseri un gradino sotto gli uomini, come (pre-)giudizio di partenza. Questo è quello che si spera cambierà, prima o poi. Io ho fiducia.