Gentile Sara, all’università ha scelto Scienze e Tecnologie Erboristiche. Ci può raccontare cosa l’ha indirizzata verso le materie STEM? E’ sempre stata portata fin da piccola?
Fin dalle elementari le mie materie preferite erano Scienze e Matematica soprattutto, non sono mai stata eccellente nelle materie umanistiche e nella stesura dei testi, ho sempre preferito le materie di logica e più scientifiche. Alle superiori poi, avendo frequentato il liceo Scientifico ho scoperto oltre che la fisica, anche la chimica, da lì ho pensato che sarebbe stato interessante poterla approfondire, sia per quanto riguarda la bio-chimica, quindi la chimica del corpo umano e come funziona; sia quella delle piante e soprattutto l’interazione molecolare tra le diverse sostanze e il nostro corpo.
Giovanissima, da un paio di anni è in Gerard's dove oggi è formulatrice junior. Ci può descrivere il suo percorso professionale? Com’è giunta a questa scelta? Cosa l’appassiona del suo lavoro?
Una volta laureata ho capito che il luogo dell’erboristeria, intesa come negozio a diretto contatto con l’esigenza di un cliente non era di mio gradimento: ho sempre aspirato alla creazione dell’integratore o cosmetico che sia, al processo produttivo e di controllo qualità , così sono partita con la mansione di controllo qualità, prima in un’azienda alimentare e solo poi ho capito che volevo poter pensare e creare un prodotto, perciò mi sono spostata nel settore cosmetico: ci sono ovviamente dei lavori di routine che è necessario svolgere al fine di tenere sotto controllo ogni prodotto, ma il bello di questo lavoro è quello di vedere nascere, fin dall’idea, un cosmetico, seguire tutto il suo iter di progettazione, fino alla produzione e vederlo poi sul mercato è soddisfacente. Inoltre è un settore che si rinnova costantemente: nuove materie prime, nuove tecnologie, ci sono prodotti stagionali da creare, è quindi in continuo fermento.
Gli studi e il lavoro le hanno lasciato tempo per sviluppare altre attività, per la famiglia? Nel tempo libero riesce a seguire le sue passioni, a fare sport o altro?
Sono sempre stata una persona pignola sugli studi, mi piace portare a termine il mio lavoro bene, non per questo significa tralasciare famiglia o hobby, non pratico uno sport in particolare, ma mi piace camminare e cerco di tenermi attiva tutti i giorni, nei weekend mi piace girare con gli amici e stare a contatto con la natura: quando posso d’estate vado in montagna e raggiungo rifugi, da poco convivo e concilio bene il tempo lavoro - vita privata. Nel complesso mi sento soddisfatta, riesco a ricavare del tempo per me stessa e la mia famiglia.
Secondo lei esistono ancora barriere che impediscono alle ragazze di avvicinarsi agli studi STEM? Esistono ancora ostacoli che impediscono alle giovani donne di fare carriera nelle professioni STEM? Cosa potremmo fare per migliorare le cose?
Al giorno d’oggi almeno nella nostra società, penso che in primis, sia principalmente una questione di scelta: se una ragazza è portata per una o più materie scientifiche e sceglie quella strada, l’unico limite è se stessa! Vero è che dipende molto dalle tipologie di persone con cui ci interfacciamo nel nostro piccolo, ci sono ancora pregiudizi e spesso ci si ritrova in un mondo maschile, dove non sempre c’è parità nelle retribuzioni, detto ciò c’è bisogno di tempo per riuscire a sdoganare dei pregiudizi radicati nei secoli, la strada che è stata intrapresa da anni, sembra inizi a dare i suoi frutti.
C’è qualche consiglio che può dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?
L’unico consiglio è: buttatevi! Sia mai che la vita vi riservi delle sorprese inaspettate al di là delle vostre aspettative!