Silvia Nava

Project Manager presso Ancorotti Cosmetics

Gentile Silvia ha frequentato l’ITS Nuove Tecnologia della Vita – Corso ITS per Tecnico Superiore delle Produzioni Cosmetiche 4.0. Com’è giunta a questa scelta? E’ sempre stata portata per le materie STEM fin da piccola? Cosa sognava di fare “da grande”?

Fin da piccola ho sempre avuto la passione per le cose pratiche e logiche. Il piccolo chimico era il mio gioco preferito e infatti, prima di dare un orientamento diverso alla mia carriera professionale grazie all’ITS, ho lavorato per quattro anni in un laboratorio cosmetico. Per quanto amassi il mio lavoro, sentivo il bisogno di guardare oltre la formula, approfondendo tutte le fasi di sviluppo fino alla realizzazione del prodotto finito nella sua interezza. L’attività di project manager mi avrebbe permesso di coordinare questo complesso percorso, comunicando con i diversi reparti aziendali e interfacciandomi con clienti da tutto il mondo. Del resto, mi è sempre piaciuto il contatto umano, creare legami e interagire con persone diverse - cosa che mi era per la maggior parte del tempo preclusa quando lavoravo al bancone. Certo, la mia preparazione scientifica mi ha molto aiutata, ma per completare il bagaglio di competenze necessarie a intraprendere questa nuova professione il corso in Produzioni Cosmetiche 4.0 è stato fondamentale. Dopo svariate ricerche, anche in ambito universitario, ho scoperto della sua esistenza tramite i social. Ho pensato: ecco ciò che mi potrebbe concretamente aiutare ad applicare la mia passione per le materie STEM e le mie attitudini relazionali alle opportunità offerte dal settore produttivo cosmetico.

La scuola le ha fornito un orientamento in questo senso? La sua famiglia l’ha sostenuta nella scelta?

Il mio percorso è stato un po' atipico. Quando ho deciso di abbandonare il mio lavoro in laboratorio per tornare a studiare, era già passato del tempo dal diploma. Mi sono messa in gioco, cercando di orientarmi autonomamente tra le varie offerte formative. Nonostante in Italia lasciare un lavoro a tempo indeterminato vicino a casa non sia certo una scelta comune, la mia famiglia mi ha sempre sostenuta. Era quello che mi sentivo di fare, e oggi posso dire di aver preso la decisione giusta.

Dopo il suo percorso presso l’ITS ha trovato facilmente lavoro? Ci può descrivere il suo percorso professionale e di cosa si occupa? Ha qualche progetto per il futuro?

Subito dopo la conclusione del mio percorso presso l’ITS ho ricevuto due proposte lavorative; posso quindi affermare di aver trovato lavoro facilmente. Attualmente lavoro presso Ancorotti Cosmetics come project manager. Il responsabile di progetto è quella figura che si occupa dell’avvio, della pianificazione e della supervisione di un progetto, fino alla consegna del prodotto finito al cliente finale. In pratica, è colei o colui che internamente coordina le attività di tutti i reparti coinvolti: R&D, area packaging e industrializzazione, ufficio regolatorio, acquisti di materie prime, planning industriale... Per questo la preparazione tecnica è fondamentale, ma serve anche un buon livello di soft skills; il project manager è infatti anche il punto di riferimento del cliente lungo tutto il percorso. Per quanto riguarda il futuro… onestamente, al momento mi sto concentrando più che altro sul presente, nell’apprendere il più possibile le mille sfumature di questo mestiere. Ancorotti Cosmetics rappresenta una realtà d’avanguardia e tutte le persone che vi lavorano hanno una grande esperienza e qualcosa da insegnarmi. Voglio migliorarmi ogni giorno, in modo da poter offrire a mia volta sempre di più a colleghi e clienti.

Nel suo percorso di studi o nella sua carriera, ha incontrato difficoltà in quanto donna?

Sotto questo aspetto mi ritengo abbastanza fortunata, complice anche il mio carattere forte sono sempre riuscita a farmi rispettare e a conseguire gli obiettivi per i quali mi sono impegnata. La disparità di genere è però una questione esistente e il mondo tecnico-scientifico in particolare si caratterizza per una scarsa presenza femminile. Porto l’esempio della mia scuola superiore, dove al corso di perito chimico eravamo solo 4 ragazze su 21 studenti totali. Fortunatamente, negli ultimi anni la tendenza sta cambiando.

Per quanto riguarda il settore occupazionale, probabilmente la mia esperienza risulterà controcorrente. Nell’azienda in cui ho svolto il tirocinio il mio capo era una donna, mentre in Ancorotti Cosmetics l’occupazione femminile si attesta intorno al 60%. La situazione però non è ovunque la stessa, soprattutto per quanto concerne compenso e posizioni manageriali. Anche la maternità è ancora vissuta come un problema in molti luoghi di lavoro. Ho fatto diversi colloqui nella mia vita, e devo ammettere che la domanda: ‘lei ha intenzione di fare figli?’ ogni tanto mi è stata posta. Le pari opportunità sono ancora un obiettivo da completare.

Secondo lei, nel nostro Paese esistono ancora barriere che impediscono alle ragazze di avvicinarsi agli studi STEM o alle giovani donne di fare carriera in queste professioni? Cosa si potrebbe fare per migliorare le cose?

L’unica barriera è nel pregiudizio, ancora presente e tangibile, che alcuni mestieri siano “da donna” mentre altri “da uomo”. È una questione di cultura. Bisognerebbe insegnare fin da piccoli che interessi e attitudini vanno al di là del sesso. Potrebbe essere utile potenziare in tal senso le attività di orientamento durante la scuola, ad esempio portando nelle classi l’esperienza di donne con una carriera in ambiti considerati meno “tradizionalmente femminili” – come appunto quello tecnico e scientifico. Siamo tutti essere umani, ognuno con capacità e attitudini diverse: dovremmo sentirci liberi di scegliere la nostra strada senza stereotipi o condizionamenti di genere.

C’è qualche consiglio che può dare alle ragazze che amano le materie STEM e vorrebbero intraprendere questa strada ma hanno ancora incertezze e timori?

Seguire i propri sogni e portare avanti le proprie idee non può mai essere la scelta sbagliata. Se agite con determinazione, la società imparerà a portarvi rispetto e a riconoscere i vostri meriti e qualità. La vera forza risiede nella passione e dedizione che mettete in ciò che vi piace fare!