Il progetto è dedicato ad alcune grandi donne, soprattutto italiane, che si sono distinte in ambito scientifico e tecnologico, dall’antichità ai giorni nostri. Racconta biografie, documenta scoperte, fornisce un quadro del contesto storico in cui vivono o sono vissute: in questo modo descrive la realtà della condizione femminile in relazione agli studi scientifici, ai modelli ed agli stereotipi che ne hanno condizionato l’esistenza. Queste descrizioni documentano fatti, curiosità, interviste, così da rappresentare un esempio per le giovani che decidono di intraprendere gli studi scientifici.
Il progetto “Donne nella scienza” nasce nel 2012 grazie al cofinanziamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca all’interno del progetto, ideato da Gianna Martinengo e Laura Moschini, “Donne nella scienza. Interviste possibili ed impossibili alle donne di scienza dall’antichità ai giorni nostri”.
Il progetto aspira a coinvolgere tutti, affinché si possa proporre una scienza libera da condizionamenti di genere: esperti, facilitatori, dottorandi, ricercatori, nonché fondazioni, biblioteche, musei e centri di studio sono incoraggiati ad adottare la visione che la scienza e la tecnologia possono trarre rilevanti benefici se le discipline sono aperte ad entrambi i generi, senza segregazioni forzate e senza divisioni di ruoli inutilmente derivate da preconcetti che non hanno fondamento, legati a stereotipi largamente superati.
“Il progetto ha un fine filantropico, umanitario, solidale. Ma sarebbe riduttivo ed illusorio non associare alla crescita femminile nella scienza e nella tecnologia un immenso valore sociale ed economico” dichiara Gianna Martinengo.
Nel secolo della globalizzazione e dell’innovazione incalzante che ne consegue, riescono a conservare i diritti conquistati in secoli di storia solo le società capaci di adeguare comportamenti, stili di vita ed attività produttive agli sviluppi tecnico-scientifici, anzi, addirittura di anticipare questi sviluppi per guidarne le applicazioni come protagoniste a livello globale. Di conseguenza è indispensabile valorizzare l’ingegno, la professionalità e l’entusiasmo delle donne nella scienza e nella tecnica non solo per rendere loro giustizia, ma per approfittare tutti insieme del loro indispensabile contributo all’innovazione socioeconomica, che è dimostrato essere complementare e non sovrapponibile rispetto a quello degli uomini.
Il progetto si pone come obiettivo di:
- Favorire la partecipazione delle ragazze alle attività di studio e di ricerca e, di conseguenza, diffondere in ambito scientifico e tecnico i processi di gender mainstreaming.
- Abbattere gli stereotipi che vedono le ragazze inadatte alla scienza.
- Abbattere il pregiudizio secondo cui le scienze sono saperi avulsi dai sentimenti e per tal motivo distanti, se non antitetici, rispetto ai saperi umanistici.
- Facilitare un processo di empowerment grazie all’accesso a ruoli decisionali, favorito dalla maggior autostima delle donne nell’affrontare carriere prima ingiustamente (o ingenuamente) considerate di pertinenza maschile.
- Valorizzare il punto di vista femminile come possibilità di fornire all’azione scientifica un impulso nuovo, creativo, partecipando alla definizione degli obiettivi e proponendo piste di ricerca innovative.
- Rendere visibili donne che con il loro lavoro inventano il futuro, e indicano la strada alle nuove generazioni.